Commenti su Promesse
Hai esplorato abbastanza bene l’universo
femminile…
Anche se spesso usi la parola “femminile” in modo quasi forzato, cosa
che una donna non farebbe.
Quanto di te c’è in Davide e quanto vorresti che ci fosse di te? E
quanto credi che ci sia di te in Monica e soprattutto quanto vorresti
che ci fosse?
Irene ce la devi proprio mettere dappertutto?
Bella quella dello “stronzo=grande amore”
Non è così avvincente come altri tuoi racconti.
Cristina G., aprile 1999
Quanto penso che nulla di te possa più scioccarmi… sono costretta a
ricredermi.
A volte leggevo alcune frasi, tutto sembrava normale… ma ad un certo
punto mi ricordavo che non era una donna che le aveva scritte. La scena
d’amore mi è sembrata ben descritta, sì, giusta… Se conoscessi quello
dello “sciogli-passera” lo prenderei a schiaffi. Molto azzeccata è
quella dello “stronzo-grande amore”.
Paola B., maggio 1999
“Non è proprio così che ragiona una donna… A volte, mentre leggevo, mi
rendevo conto che c’era qualcosa di fuori posto: una ragazza è più
tortuosa (non necessariamente più sottile) nei suoi ragionamenti, meno
diretta.
Inquietante.
Barbara R., giugno 1999
E’ bello perché le cose che pensa e vive questa Monica sono più o meno
quelle che stiamo vivendo noi alla nostra età: è una ragazza che sta
per sposarsi, che ha avuto delle esperienze…
Il fatto che tu le abbia descritte in quel modo è un po’ curioso.
Luca S., Luglio 1999
Mi ha intrigato la vicenda del “patto” segreto, e sono rimasta un po’
delusa quando ho visto che in realtà non c’era nessun patto!
Comunque è bello.
Mi è piaciuta molto l’amicizia di Monica con Simona: mi sarebbe
piaciuto avere un’amica come lei. E anche con Carmen...
Considerando che non so l’inglese, poi, avresti dovuto tradurre le
frasi tratte dalle canzoni.
Rosanna B, settembre 1999
E’ molto scorrevole, si legge tutto d’un fiato perché la storia è
“brillante”. Trovo che le sensazioni femminili che hai descritto nella
protagonista sono viste veramente con un carattere di dolcezza e
sensibilità degno di una ragazza. In certi momenti, e in effetti è una
critica, si nota che ci sono ragionamenti tipici di te: troppo
affrettati e... non contorti, ma poco spiegati.
Credo di aver capito abbastanza chi era il personaggio reale su cui
ricalchi Carmen, ma mi domandavo se l’amica Simona esiste realmente...
Daniela L., ottobre 1999
Ho letto "Promesse"; beh superato l'iniziale smarrimento-disagio di
sentirti parlare al femminile il racconto scivola con grazia. Diciamo
che quando ti svincoli dalla tua vena mistico-futurista (vedi "Breccia
nel destino") riesci a dare il meglio. Quanto ci sia di personale (ma
credo che ogni romanzo lo sia un po’) non posso saperlo ma la cosa che
più mi ha stupito è la tua capacità di "ricordare" tutta una serie di
emozioni, sensazioni per poi fissarle sulla pagina stampata. O forse i
diari esistono sul serio?
Data: Wed, 17 Nov 1999 17:09:27 +0100
Da: "Alberto M" moorea@libero.it
Ciao, Monica!
Sono finalmente riuscito a leggere 'Promesse'!
Ciò che più mi ha colpito é stata la facilità e ricercatezza
nell'immedesimarsi in una donna.
Esempi: la paura di rompere i collant!
Ma soprattutto: fino a che punto vesti i panni di Monica e dove
comincia la fantasia (se ne hai messa) in questo racconto?
Quel che traspare, dal trasporto con cui hai scritto, che siano tutte
cose vissute in prima persona, ed allora: Carmen, Davide e Walter
esistono veramente, sono uomini o donne?, ed il timore di Monica nel
primo rapporto fisico con un uomo che significa?
Complimenti per come l'hai buttato giù, anche se é un pò troppo
vissuto.
Paolo Toniolatti,
2000
E’ bello, scorre bene.
Rosamaria C.
“Le prime 30/40 pagine le ho lette lentamente, sporadicamente,
nell’arco di un mese. Poi mi sono appassionato: mi è piaciuto davvero
molto, complimenti.
Ci sono alcuni modi di dire tipicamente tuoi che si notano!
Paolo V, dicembre 2001
Fin dalle prime pagine si legge bene, scorre bene.
Ci domandavamo perché un ragazzo dovrebbe mettersi a scrivere "al
femminile".
Le "segretarie Lattes", Maggio 2002
Hmmm, un racconto pesante....devo dire che preferisco quelli in cui ti cimenti nele tue picaresche avventure professionali, piuttosto che nelle introspezioni sentimentali.
Non so dire quanto ci hai preso nel trasporre il tuo "io" al femminile...è un procedimento che dovrei adottare su me stessa, qualche volta, magari acquisto un po in femminilità....
Se ne riparla
Manu
Certe espressioni sono decisamente e tipicamente tue.
Certe frasi invece credo che una donna non le avrebbe mai usate e, in particolare, a “mi preparai ad accoglierlo” e “sentivo la mia pelle bruciare” mi sono messa a ridere a crepapelle.
Comunque, sì, è scritto bene e il tono e l’effetto sono ben riusciti.
Mi è sembrato strano, curioso… che di questa storia con Walter, iniziata come un lampo e quasi controvoglia, lei se la porti dentro per più di due anni.
La scena della “prima volta” è un po’ scarna di particolari di contorno, anche se comunque ce ne sono diversi.
Roberta B., giugno 2004
(ndr: sia Bizio e
Barbara che Giovanna
non hanno letto o
comunque terminato il libro... avendo letto altri miei scritti, posso
solo immaginare perché questo non l'abbiano retto...)